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Private capital, retail e moda i settori più impattati da crisi

Opportunità per medicale, Ict e biotecnologie

E' il segmento retail a subire l'impatto più negativo nel mondo del private capital, insieme alla moda e ai trasporti. Di contro, il medicale, l'Ict e le biotecnologie sono i comparti che potranno beneficiare maggiormente dalla crisi. Emerge da una ricerca condotta da Aifi, l'Associazione italiana del private capital, sugli impatti della pandemia da Covid-19 alla quale hanno risposto 37 operatori di private equity, 19 di venture capital e 19 di private debt. Partendo dalle aziende in portafoglio, il private equity ha dichiarato che nei prossimi mesi si concentrerà soprattutto su strategie di add-on (65%), cioè di acquisizione di società da parte delle target già in portafoglio; il venture capital sulla rifocalizzazione dei piani delle loro startup (63%) e il private debt sulla rinegoziazione dei covenant originari (79%).

Rispetto agli operatori, invece, Il private equity guarderà a nuovi investimenti (76%), il private debt alla gestione del portafoglio (79%) e al fundraising (68%); il venture capital a nuovi investimenti (58%) e fundraising (47%). Il 43% degli operatori di private equity intervistati, nei prossimi mesi aumenterà la reportistica verso gli investitori con aggiornamenti più frequenti e dettagliati e con un capitolo specifico dedicato alla valutazione dell’impatto Covid-19, su liquidità, financials e attese di chiusura dell’anno. I venture capitalist invece hanno dichiarato che le proprie target nelle loro attività hanno subìto un maggiore impatto legato alle vendite (89%), alla raccolta di capitale (53%) e al rapporto con i propri clienti/fornitori (26%). Il 63% degli operatori di private debt afferma che l’impatto sul rischio di default delle aziende finanziate sarà un incremento compreso tra l’1 e il 10%; solo un 5% ritiene possa essere compreso tra il 20 e il 40%.

“I numeri mostrano come l’emergenza Covid-19 possa essere vista anche come una opportunità per consolidare, grazie agli add-on, le proprie target permettendo così di diventare più forti e capaci di affrontare il mercato non solo italiano ma internazionale” afferma Innocenzo Cipolletta, presidente Aifi. “Consolidare, guardare a nuovi mercati, studiare strategie differenti sono alcuni degli ingredienti che i nostri soci hanno messo in campo per affrontare in maniera responsabile e costruttiva questi mesi, con l’obiettivo di lavorare ancora di più e meglio a fianco delle proprie aziende in portafoglio” conclude.

 

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