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Vendite al dettaglio +1% in agosto. Stazionari alimentari (Istat)

Confcommercio, "per la maggior parte dei settori il dato del 2021 sarà ancora inferiore al 2019"

In aumento dello 0,4% le vendite al dettaglio in Italia (sia in valore sia in volume) rispetto al mese precedente. Il dato diffuso da Istat si confronta con -0,3% della precedente rilevazione. All’aumento delle vendite dei beni non alimentari (+0,7% in valore e +0,8% in volume) si affianca una sostanziale stazionarietà per gli alimentari (+0,1% in valore e -0,1% in volume).

Nel trimestre giugno-agosto 2021, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,8% in valore e dello 0,5% in volume. Le vendite dei beni non alimentari crescono sia in valore (+1,3%) sia in volume (+1,1%), mentre per i beni alimentari si registra un lieve aumento in valore (+0,2%) e una leggera diminuzione in volume (-0,3%). Su base tendenziale, ad agosto 2021, le vendite al dettaglio aumentano dell’1,9% in valore e dell’1% in volume. L’andamento dei beni non alimentari è positivo (+3,2% in valore e +2,0% in volume) mentre gli alimentari crescono in valore (+0,5%) ma flettono leggermente in volume (-0,3%).

Tra i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali positive per quasi tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione di utensileria per la casa e ferramenta (-2,2%), mobili, articoli tessili, arredamento (-0,2%) e abbigliamento e pellicceria (0,0%). Gli aumenti maggiori riguardano elettrodomestici, radio, tv e registratori (+20,5%) e altri prodotti (+8,2%). Rispetto ad agosto 2020, il valore delle vendite al dettaglio cresce in tutti i canali distributivi: la grande distribuzione (+1,2%), le imprese operanti su piccole superfici (+1,2%), le vendite al di fuori dei negozi (+2,3%) e il commercio elettronico (+20,7%).

Per Confcommercio si tratta di numeri che stanno a indicare una crescita "ancora debole". Quello a cui assistiamo, scrive l'associazione è "un moderato aumento che, pur migliore rispetto alle attese, conferma le difficoltà di passare da una fase di recupero dei consumi ad una di vera crescita che, peraltro, interessa solo alcuni segmenti, come elettrodomestici, tv e prodotti per l’informatica. Per la maggior parte dei settori, nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi mesi, il dato del 2021 sarà presumibilmente ancora inferiore al 2019. Un contesto ancora debole, dunque, nel quale si inseriscono anche le preoccupazioni sugli effetti che la ripresa dell’inflazione, prevista su valori superiori al 3% entro fine anno, potrà avere sui comportamenti delle famiglie". 

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