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Aipb stima quasi 1000 miliardi di masse gestite da Private Banking nel 2022 in Italia

Langè, 4.500 miliardi di euro la ricchezza finanziaria delle famiglie. Italia al quarto posto tra i principali Paesi europei

Potrebbero salire a quasi 1000 miliardi di euro nel 2022 le masse gestite dal Private Banking italiano. La stima è di Aipb che indica dunque una crescita di quasi 100 miliardi dai 908 attuali. Lo scenario è stato illustrato oggi dal presidente di Aipb, Paolo Langé, nel corso della XVI edizione del Forum del Private Banking, appuntamento organizzato annualmente dall'Associazione Italiana Private Banking e punto di riferimento per il settore del wealth management. "Gli Italiani oltre a essere un popolo di risparmiatori stanno crescendo anche come investitori consapevoli: i 4.500 miliardi di euro di ricchezza finanziaria delle famiglie pongono infatti l’Italia al quarto posto tra i principali Paesi europei. E questo - osserva il presidente dell'associazione Paolo Langè - rappresenta un fattore di stabilità per il Paese, soprattutto se lo consideriamo assieme al basso tasso di indebitamento privato che è un ulteriore elemento di forza per il futuro. La pandemia ha alimentato la consapevolezza generale che il risparmio è un valore, ma se non viene indirizzato verso buoni investimenti rischia di inaridire e da risorsa vitale di trasformarsi addirittura in freno all’economia. In questo quadro, il ruolo del nostro settore assume oggi una rilevanza ancora maggiore che in passato. La nostra missione è salvaguardare e investire con attenzione e lungimiranza il risparmio delle famiglie".

Commentando l’impatto della pandemia sui portafogli degli Italiani, Langè osservato che "a una perdita del valore degli investimenti del primo trimestre dell’anno, dovuta agli effetti della pandemia, è seguito un veloce recupero nel secondo che ha ridotto significativamente la perdita registrata dai portafogli delle famiglie. Nei primi tre mesi dell’anno incertezza e paura per il futuro hanno fatto crescere liquidità e depositi, e contrarre il risparmio gestito e amministrato. I portafogli della clientela private sono stati i più colpiti perché esposti ai mercati finanziari più di quanto non lo siano i risparmi delle famiglie retail, composti per oltre il 50% da depositi bancari. A partire da aprile, i clienti sono tornati però ad investire andando a cogliere le opportunità presenti nei mercati e riportando i depositi su livelli più fisiologici. Tali andamenti sono stati guidati in larga parte dai professionisti del Private Banking che lucidamente hanno dimostrato di saper gestire la straordinarietà del momento e in modo incisivo saputo limitare le uscite dai prodotti gestiti nel primo trimestre favorendo invece gli investimenti nei tre mesi successivi”.

Sulle previsioni per il prossimo biennio il presidente ha evidenziato che l’ipotesi che il vaccino venga distribuito a partire dalla prossima estate "dovrebbe riportare l’Italia al livello di attività pre-Covid nel 2023. Riteniamo che nel prossimo biennio la propensione al risparmio si manterrà comunque a livelli molto elevati e che solo nel 2022 i consumi torneranno a crescere in linea con il Pil. Questo porterà ad una crescita nel biennio dei flussi investiti dalle famiglie in attività finanziarie stimabile in oltre 200 miliardi di euro. Nello stesso periodo, gli asset affidati agli operatori di Private Banking sono previsti in crescita. Nel 2022, il mercato servito dal Private dovrebbe quindi raggiungere quasi 1000 miliardi di masse totali in gestione. In questo quadro l’industria arriverebbe così a rappresentare un terzo della ricchezza investibile delle famiglie italiane".

 

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