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Un master per formare i private banker del futuro, tra conoscenza del mercato e soft skill

Lepore, ci prepariamo a un cambio generazionale e anticipiamo il futuro della professione

Come deve essere il private banker del futuro? Quali caratteristiche e competenze ulteriori dovrà assicurarsi per potere dare corso a un inevitabile passaggio generazionale che si paventerà su un doppio fronte: sia del cliente, sia del professionista stesso? Il Covid, anche in questo campo, ha indotto un'accelerazione nell'uso delle nuove tecnologie, cambiando di fatto anche il rapporto banca/cliente. Per accompagnare i neolaureati in un percorso specifico di formazione Aipb, l'Associazione italiana private banker, ha promosso un Master dedicato, ...

studiato ascoltando innanzitutto le necessità delle banche e disegnando il corso per rispondere a queste ultime. Sono 19 i docenti provenienti dalle principali università italiane che soo stati chiamati a tenere i corsi, 280 le ore di lezione in aula virtuale, oltre 55 le testimonianze di opinion maker italiani ed internazionali anche extra settore e oltre 50 testimonianze di Istituti Finanziari. Infine 6 mesi di stage retribuito a fine corso.

"Un percorso di formazione - spiega il direttore del master Aipb, Silva Lepore, una lunga esperienza nella finanza internazionale e nel Private Banking e Wealth Management - condiviso con le banche, che prenderanno i giovani in stage, dal 5 luglio al 31 dicembre, a seconda delle esigenze interne. La parte accademica è stata una derivata successiva. Siamo partiti con il domandarci cosa servisse effettivamente alle banche e così è stato più semplice individuare un percorso che fosse competitivo". "Fino a poco tempo fa - aggiunge - per accedere al private banking erano 'sufficienti' le competenze tecniche. Oggi la complessità dei mercati è notevolmente aumentata e dunque, per accedere al private banking, le conoscenze devono essere tecniche e molto robuste, ma esse sono diventate un pre-requisitio. Per curare l'interesse del cliente, delle banca e di se stessi serve conoscere perfettamente gli strumeti di interpretazione dei mercati, i prodotti... Insomma, la conoscenza tecnica, che vale il 70%. E' sicuramente prevalente, Ma, appunto, un pre-requisito". 

Le università italiane, ancorché di ottimo livello, non prevedono percorsi specifici di private banking. Mancano alcune evidenze sulle esigenze effettive delle banche. Ma questo non è stato il solo elemento preso in considerazione. Altro momento di attenzione, la capacità di sapersi interfacciare in futuro con clienti coetanei, quando avverrà il vero e proprio passaggio generazionale. "Accadrà che il private banker, che ha difeso sin qui con professionalità i patrimoni dei propri clienti dovrà cambiare, aggiungere nuove soft skills, come la finanza comportamentale" sottolinea Lepore, specificando che sono stati inclusi nei corsi anche aspetti di cultura di impresa, facendo intervenire anche alcuni filosofi. "Pensiamo che il futuro sia ancora da scrivere, dobbiamo tenere in considerazione diverse variabili, tra le quali la stessa crisi pandemica le cui ricadute sono ancora un'incongnita senza contare il ruolo disruptive della digitalizzazione. Servirà che i giovani elaborino un pensiero critico soggettivo. Per questo interverrà anche un filosofo che, ad esempio, introdurrà il concetto aristotelico del denaro per passare alle neurosceoinze. Insomma, un percorso che dia un qualche strumento in più ai giovani". Questa l'impostazione generale. Ma "abbiamo fatto un ulteriore passo avanti: mancava la alternanza tra accademia - industria - studi professionali e altri mondi che in questo percorso si sono integrati". 

Un master dunque per preparare a un cambio generazionale e anticipare un'esigenza che magari non è immediata ma che servirà a preparare il futuro private banker. Questo primo servirà anche come track record per organizzare quello del prossimo anno, dopo avere ascoltato i feed back dei giovani e delle stesse banche. Qualcosa da 'migliorare'? La presenza femminile: solo 3 donne su 32 partecipanti al master. "Ma abbiamo fiducia - confessa Lepore - perché sono in molte a studiare finanza e sono particolarmente brave". 

Il master è destinato a giovani laureandi o neolaureati in corsi di laurea di economia, ingegneria gestionale, scienze statistiche e giurisprudenza che abbiano ottenuto come voto minimo di laurea specialistica 99/110, il corso è strutturato in 11 settimane di lezioni online cui seguiranno, a partire dal mese di luglio, sei mesi di stage retribuito presso uno dei 25 Istituti Finanziari aderenti al progetto.

"Il progetto del master post-universitario in Private Banking & Wealth Management – ha spiegato Antonella Massari segretario generale di Aipb – nasce con un obiettivo di formazione professionale nel settore, finalizzata ad un potenziale inserimento di nuove leve nell’Industria Si tratta di un percorso creato per l’Industria insieme all’Industria, nella convinzione che alla forte specializzazione vadano sempre associate competenze trasversali e soft come la capacità di allenare la curiosità del nuovo e del diverso: un approccio quanto mai necessario per affrontare le sfide di cambiamento imposte dal futuro. Sono tanti gli operatori, distributori, produttori, persino studi professionali, che si sono resi disponibili a intraprendere questo cammino assieme all’Associazione per la creazione di una nuova classe di professionisti del futuro sempre più capaci di servire al meglio la clientela e, per questa via, far crescere la ricchezza del Paese”.

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